sabato 19 novembre 2011

La forma cambia, la sostanza resta...

Gli elementi fondamentali per riconoscere, catalogare o scegliere la forma di un cappello sono la larghezza e stiratura della tesa e l'altezza, dimensione e stiratura della cupola. Vi sono poi una serie di altri elementi secondari che quand'anche possano fare la differenza sono più determinanti nel momento della guarnizione. I cappelli di produzione artigianale si riconoscono per non avere mai forme “chiuse” ovvero non modificabili. Questa è al contrario la caratteristica dei cappelli “industriali” prodotti “a pressa” con materiali poco malleabili, che si accettano così come sono senza dover pensare a grandi cambiamenti. Se è palese che la larghezza della tesa, l'altezza e la dimensione della cupola sono elementi più vincolanti nella prima fase di produzione di un cappello “a mano”, (una volta tagliata, la tesa non si può più “allargare”....., una volta “informata” la cupola, per cambiarne altezza e dimensione occorrerebbe ripartire da zero), le stirature possono al contrario trasformare un cappello in una maniera tale da far ritenere incredibile ad un occhio poco esperto, una medesima “base” di partenza. Per rendere l'idea guardate le immagini seguenti, sono solo tre possibilità ma in realtà avrei potuto proporvene almeno una decina. Ma come è possibile realizzare dieci cappelli differenti da una medesima base di partenza? E possibile, è possibile ….se il cappello è fatto a mano con un buon feltro malleabile e conseguentemente apprettato.
Il cappello base:
Materiale: feltro di pelo di coniglio, qualità “foulard” da 90 gr.
Cupola: Lobbietta tonda altezza 10 cm
Tesa: 5 cm dorsé.








Guardate con occhio nuovo il vostro cappello... dimenticato nella parte alta dell'armadio, dentro ci ritroverete una serie “infinita” di forme.
La forma cambia, la sostanza resta...
Buona domenica.